lunedi' 15 gennaio 2000 dalle 15.00 alle 18.00 siete tutt* invitat* a partecipare al corteo telematico che si terra' contro la SIAE e per la liberta' dei saperi ora fate un respirone, chiudete gli occhi e contate fino a dieci... il vostro istinto non vi ha gridato di partecipare senza indugi ? ahi ! brutto segno, cercheremo quindi di rimediare con un po' di argomentazioni razionali... AAA cercasi netstriker ~ www.netstrike.it: il netstrike e' una manifestazione di pensiero politico. Se credete quindi nella rappresentazione diretta del proprio sentire, siete favorevoli alla libera circolazione dei saperi e non sopportate la SIAE allora e' fatta ! PROPOSTE INDECENTI ~ www.siae.it: viceversa se sapete poco della Societa' Italiana Autori Editori o piu' probabilmente siete informat* male allora vi offriamo (gratis!) un paio di spunti di riflessione veramente HARD... 1) fare fotocopie di libri costera' 65 lire in piu' a copia grazie all'accordo per la qualificazione e la modalita' di riscossione dei diritti d'autore relativi alla fotocopie dei libri - accordo siglato con la Confederazione Nazionale Artigianato e Piccola e Media Impresa e Confartigianato in rappresentanza delle copisterie italiane, la somma aumentera' gradualmente fino a raggiungere le 135 lire nel 2005 quale compenso per le fotocopie effettuate nei limiti del 15 per cento di ciascun volume secondo il dettato della legge. Non vi basta? forse non lo sapete ma tasse simili pro-siae esistono anche in altri casi come per l'acquisto di cassette e videocassette vergini, a prescindere dell'utilizzo che fate del vostro VHS - magari come zeppa per il comodino traballante; infatti si suppone che i supporti vengano utilizzati sempre e comunque per duplicare illegalmente originali bollati siae e quindi si paga anticipatamente una quota risarcitoria per le presunte malefatte... per la siae e' sempre Natale ! 2) il bollino siae - vera unita' di misura della limitazione della circolazione dei saperi in Italia - e' una tassa che nel mondo abbiamo la sfortuna di condividere seppur in forma diversa con il solo popolo del sol levante e consiste nell'apposizione forzata di un rettangolino di carta (da comprare naturalmente dalla Siae) su qualsiasi supporto su cui sia ritenuto stampato un prodotto autoriale da "proteggere" e posto in commercio o ceduto a fine di lucro, indipendentemente dal fatto che l'autore in questione sia o non sia iscritto alla SIAE !?! (ricordiamoci che la difesa dei propri diritti morali puo' avvenire in altre forme quali la spedizione di una raccomandata a se stessi o a un Notaio con l'opera inclusa, da non aprire se non in caso di controversie e senza pagare tasse alla Siae, e che la soddisfazione dei diritti economici per la realizzazione di una propria opera non risulta sinceramente troppo difficoltosa in questa societa' di libero mercato) EXCURSUS GIURIDICO ~ www.ecn.org/crypto/law: la nuova legge sul diritto d'autore, i casi ripetuti di censura, la Conferenza Europea sui Brevetti, l'arroganza della BSA, la proposta Abruzzo di imbavagliamento della informazione online, la questione Cavazza: ecco alcuni fra i piu' recenti tentativi per mettere un bavaglio alla liberta' d'espressione in Rete e cercare di arginare la straripante condivisione di risorse in Rete. La tutela legale del copyright in Italia e' sempre stata feroce e contemporaneamente anacronistica se confrontata con lo sviluppo tecnologico. Si passa dai 50 ai 70 anni di tutela per evitare la perdita di guadagno della Mondadori sulle opere di Pirandello e si fa subito rientrare in questo regime di tutela anche il software malgrado vada in soffitta dopo pochi mesi. Essendo un paese ricco di beni artistici si pensa bene nel '94 con la legge Ronchey di istituire un tariffario per la riproduzione in qualsiasi forma degli stessi, ma e' con le Nuove norme di tutela del diritto d'autore (2000) che il legislatore nostrano - su palese pressing di lobbies quali appunto la Siae e la BSA - raggiunge il massimo del cattivo gusto irrigidendo ulteriormente le sanzioni previste, introducendo il meccanismo della gogna, aumentando i profitti diretti e indiretti per la Siae anche tramite una piu' capillare applicabilita' del famoso bollino fino a chiamare in causa le Questure per monitoraggio delle attivita' editoriali e distributive. Emergono altresi' sempre dalla legislazione e dalla giurisprudenza alcune vie di fuga da questa galleria degli orrori rapprentate dalle UTILIZZAZIONI LIBERE previste dalla stessa legge sul diritto d'autore del 1941, e una serie di SENTENZE che hanno interpretato in senso (si potrebbe dire quasi) libertario le pur rigide norme nostrane. Va inoltre non solo ricordato ma rivendicato che i prodotti d'autore circolanti sotto LICENZA GPL non risentono - qualora distribuiti non a fini commerciali e di lucro - delle tasse sul sapere pocanzi riportate, e che la diffusione di Free software, quanto meno auspicato da piu' parti nella Pubblica Amministrazione, farebbe almeno cessare il vampirismo parassitario della cordata potentissima del software proprietario - ricordandoci la vecchia ma pur sempre valida regola che la miglior maniera di spiazzare l'avversario e' quella di non accettare le sue regole di conflitto. TAVOLE ROTONDE ~ http://strano.net/news: confermando un'attitudine sociale della scena hacker italiana, una serie di incontri e' confermata a Bologna per il 19-21 gennaio e a Milano per il 12-13 gennaio sul tema "E-ditoria e GNU economy: liberta' di accesso e circolazione dei saperi" durante i quali numerosissimi autori-editori-musicisti-giornalisti-esperti_di_diritto si confronteranno sull'opportunita' di mettere in pratica alcune... VIE DI FUGA ~ www.ecn.org/loa: 1) la prima proposta prende spunto curiosamente da una norma fascista del '39 tuttora in vigore che, elaborata a fini di controllo sociale, prevede per ogni stampatore l'obbligo di consegnare per qualsivoglia suo stampato o pubblicazione, quattro esemplari alla Prefettura della Provincia nella quale ha sede l'officina grafica, ed un esemplare alla locale Procura del Regno (ora Prefettura). Dei quattro esemplari ricevuti, la Prefettura trattiene uno per l'adempimento delle funzioni di sua competenza, e trasmette gli altri tre, rispettivamente, uno alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Ufficio stampa), uno alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze ed uno alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Paradossalmente si arriva cosi' da un movente da Grande Fratello orwelliano a una prassi che garantisce alle biblioteche pubbliche principali il deposito di qualsivoglia stampato. Da tempo le associazioni di bibliotecari premono affinche' venga approvata una proposta di legge (progetto di legge - n. 3610) piu' consona alle attuali esigenze culturali, e contemporaneamente si comincia a parlare di biblioteche digitali - come ad esempio il progetto dafne ~ http://www.cib.unibo.it/dafne/ferrara.html. La prima via di fuga proposta e' quindi quella di ottimizzare questi progetti di deposito pubblico delle opere culturali prodotte, considerando Internet - attraverso lo sviluppo da parte di un ente pubblico di un sito specifico - come la BIBLIOTECA DIGITALE UNIVERSALE per eccellenza dove ci sia l'obbligo e non solo la possibilita' di depositare e mettere liberamente a disposizione un'opera prodotta (sia essa stampata su carta oppure realizzata su altro supporto). Siamo piu' che convint* che questo tipo di operazione non danneggerebbe alcun editore (oramai anche grandi editori come Einaudi e Apogeo sperimentano soluzioni del genere ~ www.strano.net/copydown) mentre salvaguarderebbe il diritto di accesso ai saperi di chi si connette alla Rete (rendendo di conseguenza necessaria anche una campagna per la diffusione di posti di accesso pubblico alla Rete, e perche' no, nelle stesse biblioteche locali) 2) se la prima proposta richiama una delle parole magiche del 2000 (Internet) cosi' la seconda proposta richiama alla mente un'altra icona della cultura contemporanea: Linux. Infatti cosi' come per il software, la circolazione di licenze GNU per la documentazione nota come Free Documentation License [FDL ~ www.gnu.org/copyleft/copyleft.html#translationsGFDL] puo' rappresentare una soluzione legittima per aggirare l'accerchiamento di tasse e vincoli sempre piu' frequenti alla libera circolazione dei saperi. Lo scopo di questa licenza e' di rendere un manuale, un testo o altri documenti scritti, "liberi" nel senso di assicurare a tutt* la liberta' effettiva di copiarli e redistribuirli, con o senza modifiche, a fini di lucro o no. In secondo luogo questa licenza prevede per autori ed editori il modo per ottenere il giusto riconoscimento del proprio lavoro, preservandoli dall'essere considerati responsabili per modifiche apportate da altr*. E' una licenza "copyleft": cio' vuol dire che i lavori che derivano dal documento originale devono essere ugualmente liberi. Secondo questa licenza si puo' copiare e distribuire il documento con l'ausilio di qualsiasi mezzo, per fini di lucro e non, fornendo per tutte le copie questa stessa licenza, le note sul copyright e l'avviso che questa licenza si applica al documento, e che non si aggiungono altre condizioni al di fuori di quelle della licenza stessa. Cosi' come la GPL non e' stato un freno economico bensi' un propellente a un'economia di nuovo tipo (GNU economy? ;-) cosi' la FDL potrebbe essere anche in Italia - HOPS edizioni e' uno dei primi esempi - un sistema per garantire, insieme, meccanismi economici e libera circolazione dei saperi siamo sicur* che grande sara' la partecipazione al netstrike e a questi due incontri se l'editoria ufficiale e gli enti pubblici non recepiranno gli input di una nuova e-ditoria e di una gnu-economy subiranno un output dalla storia, e se non sara' un netstrike, una risata li seppellira'...