Assoluzione per duplicazione programmi microsoft-office su piu' macchine avendo una sola licenza. PRETURA CIRCONDARIALE DI CAGLIARI REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO II Giudice ha pronunciato la seguente sentenza Nel procedimento penale nei confronti di _______________, nat_ l'_____________ a _________ imputat_ del reato di cui all'art. 171 L. 633/41 perche' abusivamente duplicava a fini di lucro i seguenti programmi per elaboratore: MICROSOFT WORD - MICROSOFT EXCEL - MICROSOFT POWER POINT - MICROSOF SCHEDULE - MICROSOFT ACCESS. Accertato in Cagliari in data 16-09- 1996 In Fatto e in Diritto Il 16 settembre 1996 personale del Nucleo Regionale di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza si reco' in via _______________, presso __________________________________________. I verbalizzanti trovarono che la societa' utilizzava per lo svolgimento della propria attivita' commerciale (relativa, come si evince dal verbale, ad accertamenti catastali) tre personal computer: un Athena pentium 90, un Daastar 486, uno Staver 386. Essi accertarono altresi', mediante l'uso del programma d'intercettazione Spaudit, che su tutti i personal era stato caricato il programma OFFICE della Microsoft ( contenente i programmi Word, Excel, PowerPoint, Schedule e Access) nonostante __________ fosse in possesso di una sola licenza d'uso relativa al programma OFFICE montato sul computer Athena. Da cio' gli agenti dedussero che il programma era stato duplicato e caricato, a loro avviso illeciamente, sui computers Datastar e Staver e procedettero al sequestro del software contenuto nella memoria rigida delle ultime due macchine sul presupposto che la duplicazione del programma da parte del--------- costituisse violazione della norma di cui all'art. 171 bis della legge 22-4-1941. In data 8 novembre 1996 il P.M. presso questa Pretura, competente per il reato indicato, chiedeva la fissazione di un'udienza camerale per l'applicazione di pena concordata con l'indagata. Si ritiene doveroso rilevar che, sulla scorta degli atti allegati alla richiesta, dev'essere pronunciata immediatamente, ex art. 129c.p.p., sentenza di assoluzione de--------- poiche' il fatto contestatole non costituisce reato per mancanza del fine di lucro richiesto nella fattispecie in esame per la punibilita' della condotta tenuta dal-------. L'articolo 171 bis della legge sul diritto d'autore e' stato introdotto con l'art.10 del decreto legislativo del 29 dicembre 1992, emanato in attuazione della Direttiva 91/50/CEE. Tale normativa (in particolare l'articolo 1 del decreto citato) ha riconosciuto, ai programmi per elaboratore il valore di opere letterarie ed artistiche e la conseguente meritevolezza della tutela offerta dalla Legge n.633 del 1941. Non e' questa la sede appropriata per soffermarsi a riflettere sulla scelta operata dal Legislatore Italiano ( uniforme d'altro canto a quella di numerosissimi altri Stati), preceduta comunque da una oramai consolidata giurisprudenza di legittiita' e, in parte, dei giudici di merito univoche nel riconoscere ai programmi per elaboratore lo status di opera dell'ingegno, e ad apprestarne la conseguente tutela (per tutte si richiamano: Pretura Pisa 11 -4- 1984 e Corte di Cassazione, terza sezione, 24-11-1986). Si appalesa peraltro la necessita' di soffermarsi sugli aspetti penalistici della norma incriminatrice. L'articolo 171 bis citato evidenzia, al pari delle fattispecie individuate dall'articolo 171, una chiara finalita' sanzionatoria, di ulteriore tutela dell'opera dell'ingegno gia' dettagliatamente regolamentata dalle norme privatistiche. Con la sanzione penale si cristallizzano e si ribadiscono i valori gia' attribuiti dall'ordinamento alle opere dell'ingegno ed ai diritti su di esse spettanti ai Loro autori. L'articolo in questione ha la marcata finalita' di garantire al titolare del programma i vantaggi economici che derivano dalla sua commercializzazione in contrasto netto e conflittale con il diffuso fenomeno del commercio clandestino di programmi duplicati e contraffatti ( il cosiddetto campo dei computer crimes ) La struttura della norma e' composita e volta ad individuare in modo analitico le diverse condotte punibili. Si tratta con tutta evidenza di norma a pi. fattispecie o norma mista cumulativa, che prevede differenti condotte materiali punibili. L'articolo 171 bis individua le condotte sanzionabili nel duplicare programmi a scopo di lucro o (, sapendo o avendo motiv di sapere che si tratta di copie illecitamente riprodotte) nell'importare, distribuire, detenere a scopo commerciale, nel concedere in locazione programmi o strumenti atti ad eludere i locks ossia i sistemi di protezione degli stessi software. Appare utile ad un inquadramento generale della norma porre in luce che le condotte consistenti nel duplicare i Programmi a fine di lucro e nel detenere programmi abusivamente riprodotti a scopo commerciale costituiscono con certezza, sotto l profilo della condotta, un'anticipazione del momento consumativo del reato rispetto alle altre fattispecie individuate (importazione, vendita, distribuzione e locazione ) esse sono in realta' inquadrabili come reati di pericolo, senza danno effettivo per il legittimo proprietario- produttore dell'opera e presentano dalle condotte di per se' non offensive in concreto degli interessi tutelati dalla norma. La duplicazione e la detenzione acquistano rilievo penale in tanto in quanto siano finalizzate rispettivamente al lucro ed alla commercializzazione. Tali condotte sono pertanto sanzionate solo se sorrette dal dolo specifico indicato. In particolare deve ritenersi che, di per se, la duplicazione del programma non solo non assurge in alcun modo a fatto penalmente rilevante, ma e' senza dubbio consentita dalla normativa attuale in tenia di diritto d'autore. Cio' si ricava in primo luogo dall'art. 5 D.1.GS. n.518/92 che, nell'introdurre l'ar.64 ter della L. n.633/1941, al secondo comma dello stesso non consente che si imponga al compratore il divieto di effettuare una copia di riserva del programma stesso. Ma ancor meglio si evince dall'articolo 68 della L 633/1941 che permette, ed anzi indica come libera la riproduzione di singole opere o loro parti per uso personale dei lettori (rectius fruitori) con il limite del divieto di spaccio al pubblico di tali beni onde logicamente evitare la lesione dei diritti di utilizzazine economica spettanti al titolare del diritto sul l'opera. Si puo' pertanto escludere che violi la fattispecie citata il soggetto, pubblico o privato che detenga per utilizzarla una copia abusivamente duplicata del programma L'elemento che rende invece penalmente illecita la duplicazione e' dato dal fine di lucro, dalla volonta' diretta specificamente a lucrare dalla riproduzione. Deve infatti garantirsi al titolare dei diritti sull'opera il vantaggio esclusivo di mettere in commercio il programma, e quindi di lucrarvi ( articolo 17 Legge sul diritto d'autore ) senza dover patire e subire danni da illecite concorrenze. Invero il fine di lucro connota tutte le fattispecie focalizzate dall'art. 171 bis, ma il suo significato dev'essere chiarito. Il termine lucro indica esclusivamente un guadagno patrimoniale ossia un accrescimento patrimoniale consistente nell'acquisizione di uno o piu' beni; esso non coincide in linea di principio con il termine profitto, che a un significato ben piu' ampio. Il profitto puo' implicare sia il lucro: quindi l'accrescimento effettivo della sfera patrimoniale, che la mancata perdita patrimoniale ossia il depauperamento dei beni di un soggetto. In altri termini nel profitto puo' rientrare anche la mancata spesa che un soggetto dovrebbe, per ipotesi, affrontare per ottenere un bene. Il lucro costituisce solo ed esclusivamente l'accrescimento positivo del patrimonio; il profitto anche la sola non diminuzioe dello stesso: Alla luce di quanto riportato si puo' concludere sostenendo che _________, che svolgeva attivita' relativa ad accertamenti catastali su immobili ( come si legge dal verbale che indica che nella sua banca dati v'erano migliaia di visure catastali ) nel duplicare le copie del programma OFFICE della Microsoft e con l'utilizzarle esclusivamente per la sua attivita' non era mossa da fini di lucro, ma eventualmente di profitto, consistente nell'evitare la spesa necessaria ad acuistare le altre due copie del programma e pertanto non ha violato la fattispecie contenuta nella norma incriminatrice, perche' nella condotta dalla stessa tenuta non e' ravvisabile il fine di lucro. _________ dev'essere assolta perche' il fatto non costituisce reato, ferma restando la sua responsabilita' sotto altri profili diversi da quello penalistico. P.Q.M. Visti gli articoli 171 bis L.n.633/1941 , 129 c p p assolve _______________ dal reato ascritole perche' il fatto non costituisce reato. Cagliari 26-11-1996 IL GIUDICE MASSIMO DEPLANO Depositato in Cancelleria oggi Cagliari, li 03 DIC. 1996 Il Cancelliere